Eva...

è innanzi tutto una presa in giro di me stesso in quanto disegnatore;

è una breve meditazione sul non avere possibilità di scelta e sulla conseguente insoddisfazione, frustrazione e rassegnazione;

è una presa in giro dell'intoccabile e sacra figura dell' "artista", molto spesso elevata alla stregua di una "divinità" dall'ammirazione esagerata e incondizionata della gente e dalla sua stessa mania di grandezza;

è una piccola parodia della Genesi biblica;

è un'esercizio di "metacomunicazione" (io penso al me stesso che pensa; dirigo un film che parla della lavorazione di un film; disegno un fumetto che racconta la creazione di un fumetto);

è soprattutto un omaggio al mio genere stilistico preferito: il cosiddetto minimalismo delle linee pulite, semplici e senza orpelli (appositamente per tale scopo, l'inchiostrazione della storia è stata effettuata utilizzando unicamente lo stesso pennino da 0,3 mm, così da conferire ai disegni un identico spessore, nonché la maggior piattezza e semplicità possibile).